Dall’inizio dell’anno ad oggi, 22 agosto, l’umanità ha preso dalla natura una quantità di risorse pari a quella che la Terra può produrre in un intero anno. Con oggi quindi, a livello globale, abbiamo esaurito tutto il nostro “budget” di risorse naturali per l’anno in corso.
E’ il giorno che in inglese viene chiamato Earth Overshoot Day e possiamo tradurlo come Giornata di Sovrasfruttamento della Terra. Cambia ogni anno, in base a quanto consumiamo, e viene calcolato dall’organizzazione internazionale non-profit Global Footprint Network, che analizza i dati raccolti dalle Nazioni Unite e da altre organismi ufficiali.
Attualmente stiamo consumando il 60% in più rispetto alla biocapacità, cioè le risorse che la Terra è in grado di rigenerare: praticamente è come se utilizzassimo 1,6 pianeti Terra.
Da cosa dipende? Principalmente da come ci procuriamo l’energia per fare tutto quello che facciamo, da come produciamo le cose, da come ci spostiamo, da quello che mangiamo e da quanta terra consumiamo. Così facendo, negli anni, abbiamo accumulato un debito, in termini di risorse naturali, nei confronti della Terra – e delle prossime generazioni – che è pari a tutto quello che il pianeta è in grado di produrre nell'arco di 18 anni.
Nel 2019 l’Earth Overshoot Day è stato il 29 luglio, ma il fatto che quest’anno arrivi circa tre settimane più tardi dell'anno scorso non è purtroppo indicativo di un’inversione di tendenza nel consumo di risorse.
Infatti, la riduzione registrata nel 2020 (circa -9,3%) è dovuta semplicemente alla pandemia che ha frenato consumi e domanda energetica.
“L’improvvisa contrazione dell’impronta ecologica di quest’anno non può essere confusa con un vero progresso – dichiara Laurel Hanscom, CEO del Global Footprint Network – La sostenibilità richiede che vengano garantiti a lungo termine sia l’equilibrio ecologico sia il benessere delle persone. Quest’anno, più ancora che in passato, questa Giornata evidenzia il bisogno di strategie che aumentino la resilienza di tutti”.
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