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Redazione

Quando fare l'indiano...è green, #storiesostenibili

Appuntamento settimanale con i campioni di sostenibilità selezionati dalle Nazioni Unite nell’ambito dell’iniziativa Momentum for Change. Oggi parliamo di Infosys, azienda leader a livello globale nei servizi e nella consulenza digitale, la seconda più grande compagnia indiana nel settore dell’Information Technology, ma anche una delle prime in questo campo a impegnarsi verso l’obiettivo della carbon neutrality.


Come altre grandi aziende del settore, la Infosys ha un’impronta di carbonio significativa, derivante in larga misura dal consumo di elettricità nei suoi 191 uffici e data center e dagli spostamenti dei 229 mila dipendenti attraverso i 46 Paesi in cui opera.


Tuttavia, dal 2008 ha avviato un percorso per azzerare le proprie emissioni nette, che si basa su tre pilastri: riduzione dei consumi energetici, passaggio a fonti di energia rinnovabili e compensazione delle emissioni prodotte.


In dieci anni, nonostante abbia inserito più di 120 mila nuovi dipendenti e aumentato la superficie degli uffici del 187%, la compagnia indiana è riuscita a ridurre le emissioni dirette delle sue attività del 70% pro capite.


Le nuove sedi sono state costruite in modo da minimizzare i fabbisogni energetici e quelle esistenti sono state efficientate; i consumi si sono così ridotti del 55% pro capite.


Per aumentare la consapevolezza di dipendenti e collaboratori rispetto all’impronta di carbonio generata da ciascun dipartimento, ha poi fissato un prezzo interno al carbonio di cui si tiene conto nella valutazione di ogni nuovo progetto e investimento.


Entro fine 2020 l’azienda punta a soddisfare il 100% della sua domanda di elettricità attraverso fonti rinnovabili e per questo ha anche investito in centrali solari in loco; nel 2018 la quota coperta da rinnovabili era del 44%.


Veniamo al terzo pilastro, la compensazione delle emissioni di CO2. Dal 2016 si stima che siano più di 100 mila le famiglie indiane delle aree rurali ad aver beneficiato direttamente dei programmi di offset. I sei progetti attivati, in collaborazione con diverse organizzazioni non profit, interessano 11 dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, agendo in particolare sulla creazione di posti di lavoro, promozione di forme di agricoltura sostenibile, riduzione della povertà e formazione dei giovani nel campo delle nuove tecnologie.

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