Oggi è l'Earth Overshoot Day, il giorno in cui il mondo esaurisce le risorse naturali che la Terra può rigenerare nel corso dell'anno. Cosa significa concretamente? Stiamo sfruttando il Pianeta come se avessimo a disposizione oltre una Terra e mezza, più precisamente 1,7.
L'Earth Overshoot Day a livello globale arriva in anticipo rispetto all'anno scorso: nel primo semestre 2020 la pandemia aveva rallentato consumi e spostamenti e avevamo raggiunto l'Overshoot Day il 22 agosto. In ogni caso, si tratta di date ben lontane da quanto accadeva nel 1970 quando l'esaurimento delle risorse ecologiche annuali si verificava il 29 dicembre.
Le cause principali sono da rintracciare nelle attività umane che prevedono il consumo di risorse naturali e nella deforestazione. Si calcola che per posticipare l'Earth Overshoot Day di tre mesi dovremmo dimezzare le emissioni globali di carbonio.
Va detto che non tutti i Paesi contribuiscono al consumo di risorse allo stesso modo. Se dipendesse solo da noi Italiani l'Earth Overshoot Day sarebbe arrivato già il 13 maggio... Certo c'è anche chi fa peggio di noi: se, ad esempio, tutta la popolazione mondiale vivesse come gli Statunitensi avremmo esaurito le risorse annuali il 14 marzo.
Ma come viene individuato l'Earth Overshoot Day? Possiamo cercare di semplificare il calcolo in questo modo: si divide la quantità di risorse che la Terra è in grado di generare in un anno per la quantità di risorse richieste dall'umanità nello stesso anno e si moltiplica poi per 365.
Per contrastare lo sfruttamento del pianeta è stata anche lanciata, in occasione dell'Overshoot Day di quest'anno, la campagna "100 giorni di possibilità". A 100 giorni dalla Conferenza sui cambiamenti climatici COP26, che si svolgerà a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre 2021, la campagna ha l'obiettivo di mettere in luce i modi in cui ogni Paese, città e organizzazione può contribuire a ridurre il consumo di risorse naturali e prepararsi agli scenari futuri.
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